I gigli sono piante molto apprezzate da giardino e da appartamento, ma l'acquisto di una pianta del genere dovrebbe essere valutato attentamente. Trattare con loro non dovrebbe essere preso alla leggera. Ma perché?
I gigli sono velenosi per gli esseri umani o gli animali?
I gigli sono velenosi? I gigli sono innocui per gli esseri umani attraverso il normale contatto, ma possono essere altamente tossici per i gatti. Anche piccole quantità possono portare a insufficienza renale e morte. I sintomi includono vomito, affaticamento e perdita di appetito. Se sospetti qualcosa, consulta immediatamente un veterinario.
Un pericolo per le persone?
I gigli non rappresentano un pericolo per gli adulti, ma i genitori con bambini piccoli dovrebbero fare attenzione. Chiunque mangi gigli in grandi quantità può subire un avvelenamento. I gigli "veri" non devono essere confusi con i daylilies, che sono commestibili.
Altamente tossico per i gatti
Tutte le parti della pianta sono velenose per i gatti. L'avvelenamento da gigli è uno dei casi più comuni di avvelenamento nei gatti e anche piccole quantità possono portare alla morte per insufficienza renale. Basta che un gatto lecchi il polline dei fiori di giglio che potrebbero cadere a terra.
Sintomi dai quali riconoscere l'avvelenamento
Prima che avvenga la morte per insufficienza renale, dopo 48-72 ore, nei gatti si possono riconoscere alcuni sintomi. Un veterinario dovrebbe essere consultato immediatamente. Può lavare lo stomaco dell'animale, somministrare un agente anti-vomito e carbone attivo. Ecco i sintomi dai quali puoi riconoscere l'avvelenamento nei gatti:
- Vomito
- Loppiness
- Perdere l'appetito
Se l'avvelenamento da gigli viene trattato rapidamente, le possibilità di guarigione sono alte. Circa la metà di tutti i gatti avvelenati muore mangiando gigli. Come proprietario di un gatto, è meglio non mettere affatto gigli nel tuo appartamento
Suggerimenti e trucchi
Anche altri animali domestici come i cani dovrebbero essere tenuti lontani dai gigli per precauzione. Poiché la tossina contenuta nel giglio è ancora sconosciuta, non esiste un antidoto concreto contro l'avvelenamento.